Roma, 28 agosto 2025
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Salta la fila a Fiumicino, Urso risponde alle polemiche: «Mia moglie minacciata, per questo aveva la scorta»

La donna in questione era Olga Sokhnenko, moglie del ministro Urso, accompagnata dal figlio di sette anni

di Redazione La CapitaleULTIMO AGGIORNAMENTO 15 giorni fa - TEMPO DI LETTURA 2'

«È compito della scorta valutare le condizioni di sicurezza. Mi rammarico se questo possa aver recato disagio ad altri. Non è nel mio stile, come sa chi mi conosce». Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha risposto alle polemiche esplose dopo il video pubblicato dall’attore Luca Zingaretti, in cui denunciava che «la moglie di un politico italiano» sarebbe stata fatta passare davanti a tutti in fila all’aeroporto di Fiumicino.

Fiumicino, Urso: «La scorta valuta»

La donna in questione era Olga Sokhnenko, moglie del ministro Urso, accompagnata dal figlio di sette anni. «Li ho accompagnati in aeroporto prima di andare al ministero», ha spiegato Urso in un’intervista a Repubblica, sottolineando che il comportamento della scorta non è stato da lui diretto: «La scorta valuta, io ero con mia moglie, anche se impegnato al telefono per preparare un incontro importante sull’ex Ilva di Taranto».

A chiarire ulteriormente la situazione è stata una lettera inviata da Urso al quotidiano, in cui rivela un dettaglio finora inedito: «Il 27 ottobre 2023 è giunta al Mimit una lettera minatoria con due proiettili. Si faceva esplicito riferimento alla possibilità di colpire mia moglie se non avessi cambiato atteggiamento sulle procedure di golden power».

Nella missiva, Urso racconta che la lettera includeva anche dettagli: «Faceva riferimento a luoghi da noi abitualmente frequentati. Per questo abbiamo mantenuto riservatezza e cautela». La denuncia fu presentata immediatamente ai carabinieri.

Il ministro ha quindi spiegato che il ricorso alla scorta per la moglie è stato deciso per motivi legati alla sua sicurezza, ribadendo di non aver notato atteggiamenti scorretti da parte del personale in aeroporto. «Non ho visto modi poco gentili — ha detto — e per l’esattezza portavo io la valigia di mia moglie».

La polemica politica

Ma le spiegazioni non sono bastate a placare le polemiche. Tra i primi a intervenire, il leader di Azione Carlo Calenda, che su X ha commentato: «Far saltare la fila del check-in alla propria famiglia nulla ha a che fare con la sicurezza, è semplicemente cafonaggine e prepotenza. Questi comportamenti danneggiano la reputazione dell’intera classe politica».

Più duro ancora Angelo Bonelli, parlamentare di Avs: «Un politico che fa saltare la fila alla moglie e al figlio è già un atto di arroganza. Ma se quel politico è anche un ministro e usa l’auto blu e la scorta per farlo, allora siamo di fronte a un uso improprio dei mezzi dello Stato».

Mentre l’attore Zingaretti, pur non facendo nomi, aveva parlato in modo indignato del privilegio osservato: «Tutti in fila e poi passa avanti la moglie di un politico. È una questione di rispetto». Il suo video è stato rilanciato e commentato da migliaia di utenti, diventando in poche ore virale sui social.

Il caso rimane aperto sul piano politico e mediatico, mentre Urso rivendica la legittimità dell’azione delle forze dell’ordine e chiede comprensione: «Anche per questo abbiamo scelto la discrezione. Mi auguro che lei comprenda», conclude nella sua lettera.

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